Ecografia prostatica transrettale: a cosa serve

Ecografia prostatica transrettale

Nell’ambito della prevenzione, della diagnosi e del trattamento di patologie a carico della prostata, esistono numerosi esami strumentali di supporto all’attività dell’urologo o dell’andrologo. In particolare, l’ecografia prostatica transrettale è particolarmente indicata sia in presenza di sintomi ben precisi, che lasciano pensare a un’anomalia della prostata, sia come esame di screening in un’ottica di prevenzione, insieme alla valutazione clinica e al dosaggio del PSA.

Cos’è l’ecografia prostatica transrettale?

L’ecografia prostatica transrettale, è un esame diagnostico che permette di visionare e analizzare direttamente la prostata, cioè la ghiandola che produce il liquido seminale.

Per eseguirla si impiega una sonda ecografica da inserire nel retto del paziente, dopo adeguata lubrificazione; una volta dentro, la sonda emette delle onde sonore ad alta frequenza che vengono riflesse dai tessuti circostanti e capta gli ultrasuoni riflessi per trasformarli prima in segnali elettrici e poi in immagini. La sonda è, infatti, collegata a un dispositivo informatico con il quale l’operatore può osservare le dimensioni e la morfologia della ghiandola direttamente su uno schermo, alla ricerca di lesioni o anomalie.

L’ecografia prostatica transrettale è di grande supporto agli urologi, che la utilizzano quando necessitano di indagare più a fondo a una condizione ambigua.

A cosa serve l’ecografia prostatica transrettale?

L’ecografia prostatica transrettale, quindi, è un esame diagnostico con il quale è possibile valutare attentamente lo stato di salute e il funzionamento della ghiandola prostatica, ma non solo, perché consente anche di:

  • osservare le dimensioni e la morfologia della ghiandola;
  • risalire alle cause di eventuali livelli elevati di PSA;
  • indagare su anomalie riscontrate in occasione dell’esplorazione rettale;
  • porre il sospetto di lesioni maligne ed eventualmente fornire una biopsia ecoguidata;
  • monitorare lo stato di salute della prostata dopo aver compiuto 50 anni;
  • valutare lo stato di salute della prostata a seguito di disturbi o sintomi sospetti (come minzione frequente, difficoltà a urinare, infertilità);
  • monitorare l’efficacia di terapie mediche specifiche intraprese per la risoluzione di problemi alla prostata precedentemente diagnosticati.

A decidere se il paziente debba sottoporsi o meno a ecografia prostatica transrettale è l’urologo, soprattutto quando il paziente manifesta sintomi che possano ricondurre a determinate patologie.

Come si esegue l’ecografia prostatica transrettale?

Una volta giunto in ambulatorio, il paziente viene fatto stendere su un lettino posizionato sul fianco sinistro, con le gambe flesse verso il petto. La posizione è propedeutica all’inserimento della sonda per via transrettale, preceduta da un’adeguata lubrificazione della parte e, se necessario, dalla somministrazione di un leggero anestetico per ridurre l’eventuale fastidio avvertito dal paziente.

Dopo aver compiuto un’esplorazione rettale preliminare, giusto per accertarsi che l’esame non comporti alcuna controindicazione, il medico esegue la procedura nell’arco di pochi minuti. Alla fine, il paziente può tornare tranquillamente a casa e riprendere la sua routine quotidiana.

Quanto dura l’ecografia prostatica transrettale?

L’ecografia prostatica transrettale è una procedura molto veloce, della durata di circa 10 minuti.

L’ecografia prostatica transrettale è dolorosa?

L’ecografia prostatica transrettale, di per sé, non è un esame doloroso, poichè le dimensioni della sonda sono minime e inferiori a quelle del canale anale. Il paziente potrebbe avvertire sensazione di fastidio durante l’esame al momento dell’inserimento della sonda ecografica, ma tale sensazione è transitoria e limitata.

Potrebbero manifestarsi anche effetti collaterali ma, per fortuna, si tratta di fastidi lievi e transitori, che si risolvono velocemente.

Come prepararsi all’ecografia transrettale prostatica?

Prima di sottoporsi all’esame, il paziente può mangiare ma è consigliata una supposta di glicerina la sera precedente o un clistere (entro 3-4 ore dall’appuntamento) in modo da svuotare l’ampolla rettale dalle feci per agevolare lo svolgimento dell’esame.

L’ecografia prostatica transrettale ha controindicazioni?

L’ecografia prostatica transrettale non può essere eseguita in pazienti che soffrono di ragadi anali e/o emorroidi sanguinanti.