Visita urologica: cos’è e a cosa serve

Ecografia testicolare

Nell’ambito della prevenzione maschile, così come nella diagnosi e nel trattamento di patologie specifiche, l’ecografia testicolare rientra tra gli esami diagnostici più importanti in assoluto. Veloce, indolore e non invasiva, può essere eseguita dagli uomini di qualsiasi età, soprattutto se in presenza di sintomi ben precisi.

Cos’è l’ecografia testicolare?

L’ecografia testicolare consiste in un esame diagnostico strumentale che, tramite una sonda a ultrasuoni, fornisce immagini dettagliate dei testicoli, dei tessuti e di altre strutture interne allo scroto. Dato che si avvale degli ultrasuoni, che non sono radiazioni ionizzanti nocive, l’ecografia testicolare è una procedura sicura, indolore, non invasiva e poco costosa.

A cosa serve l’ecografia testicolare?

L’ecografia testicolare è l’esame diagnostico per immagini più importante per quanto riguarda l’osservazione e la rilevazione di anomalie che coinvolgono i testicoli e le strutture interne dello scroto. I sintomi che dovrebbero spingere un paziente a richiedere un’ecografia testicolare comprendono:

  • testicolo gonfio;
  • presenza di un nodulo anomalo all’interno dello scroto;
  • emospermia, cioè presenza di sangue nello sperma;
  • presenza di liquido insolito all’interno dello scroto;
  • dolore persistente allo scroto o sensazione di pesantezza;

Più nel dettaglio, sottoporsi a ecografia testicolare può essere utile in numerosi casi e per raggiungere finalità diverse, come:

  • analizzare le caratteristiche di qualsiasi rigonfiamento o massa anomala a carico di uno o di entrambi i testicoli, che potrebbero far pensare a un tumore al testicolo;
  • risalire alle cause di un dolore persistente allo scroto;
  • individuare l’origine di un rigonfiamento testicolare o scrotale, solitamente da attribuire all’epididimite, cioè l’infiammazione degli epididimi, e all’orchite, cioè l’infiammazione di uno o di entrambi i testicoli;
  • identificare le condizioni di idrocele (accumulo anomalo di liquido nello scroto), ematocele (accumulo di sangue nello scroto), spermatocele (una cavità cistica anomala che contiene spermatozoi maturi ma non vitali) e piocele (una raccolta anomala di pus a livello scrotale);
  • diagnosticare torsione testicolare, cioè la rotazione anomala, attorno al proprio asse, di un testicolo che richiede un intervento immediato;
  • individuare la condizione di varicocele, cioè la dilatazione patologica delle vene testicolari (o spermatiche) che servono a drenare il sangue dai testicoli;
  • rilevare e analizzare episodi di criptorchidismo, cioè la mancata o incompleta discesa di uno o di entrambi i testicoli;
  • diagnosticare un’ernia scrotale (o inguinale);
  • guidare il prelievo di un campione di cellule testicolare, con l’obiettivo di eseguire una biopsia tumorale o un esame di fertilità maschile;
  • valutare le conseguenze di un forte trauma, avvenuto a livello dello scroto;
  • rilevare e analizzare episodi di cisti dell’epididimo, cioè piccole formazioni extratesticolari che contengono liquido trasparente.

In presenza di uno o più sintomi prima elencati e/o se si sospetta una delle condizioni precedenti, allora è consigliato al paziente di sottoporsi a ecografia testicolare.

Come si esegue l’ecografia testicolare?

L’ecografia testicolare è un esame diagnostico che viene eseguito dall’urologo a seguito di disturbi riportati dal paziente o in caso di sospetti clinici. La procedura può essere distinta in 4 fasi ben precise:

Fase 1: preparazione pre-ecografica testicolare 

In previsione dell’ecografia testicolare, il paziente deve spogliarsi e scoprire la parte genitale.

Fase 2: posizionamento del paziente

Il paziente viene fatto accomodare su un lettino in posizione supina e con le gambe divaricate. A questo punto, il medico urologo posiziona un asciugamano piegato sotto lo scroto, per tenerlo sollevato e facilitare la raccolta delle immagini.

Fase 3: raccolta delle immagini

Si procede, quindi, con l’ecografia testicolare vera e propria: una sonda a ultrasuoni, o trasduttore, viene fatta scivolare sulla zona anatomica interessata previa applicazione di un apposito gel. La raccolta delle immagini è il momento più importante della procedura e, di conseguenza, anche il più lungo.

Fase 4: fase post-ecografica

Terminata la procedura, il medico spegne il trasduttore e invita il paziente a pulirsi e rivestirsi. Seguono la stesura di quanto rilevato dalle immagini e la consegna del referto al paziente che, a questo punto, può tranquillamente tornare a casa e riprendere la sua vita quotidiana.

Sulla base dei risultati ottenuti,, il medico specialista decide gli step successivi, che possono prevedere ulteriori esami diagnostici di approfondimento o il passaggio diretto a terapie farmacologiche specifiche.

L’ecografia testicolare è dolorosa?

No, l’ecografia testicolare non è dolorosa, né invasiva. Per via del gel applicato sulla sonda a ultrasuoni, il paziente può avvertire una semplice sensazione di freddo sulla zona interessata, del tutto passeggera e priva di conseguenze. Anche il passaggio del trasduttore sullo scroto è indolore.

Quanto dura l’ecografia testicolare?

L’ecografia testicolare è una procedura abbastanza veloce, che richiede circa 15-20 minuti.

L’ecografia testicolare è rischiosa?

No, l’ecografia testicolare è una procedura indolore, non invasiva, sicura, priva di rischi ed esente da qualsiasi complicanza. Il trasduttore, infatti, funziona tramite ultrasuoni che, al contrario dei raggi X, sono assolutamente innocui per la salute del paziente.

L’ecografia testicolare ha controindicazioni?

No, l’ecografia testicolare non presenta controindicazioni; di conseguenza, è un esame che possono eseguire tutti gli uomini, a prescindere dall’età, dai sintomi riportati e da eventuali patologie/condizioni in corso. Anzi, spesso l’ecografia testicolare viene proposta anche come esame di screening e prevenzione, con l’obiettivo di individuare tempestivamente anomalie che, alla lunga, potrebbero sfociare in complicanze maggiori e difficili da trattare. In ogni caso, è sempre un medico a suggerire al paziente di sottoporsi all’esame se e quando dovesse ritenerlo necessario.